Tradizione e innovazione
La nostra tradizione, oggi.
Il Grissinificio Linea Derby nasce nel 1978 ad opera della famiglia Tortone, come produttore del grissino Rubatà, che rappresenta la tradizione storica del Piemonte.
Il nome “Derby” nasce come scommessa tra i due soci fondatori, sempre in sfida per la differente fede calcistica (Juventus e Torino) ma uniti nella passione per la loro attività e pronti a correre insieme, come i cavalli presenti nel logo dell’azienda.
Il Rubatà Derby si afferma fin da subito per la qualità e per il rispetto della tradizione, essendo caratterizzato da lunga lievitazione come prevede l’antica ricetta. Inoltre, vengono utilizzate solo materie prime derivanti da fornitori selezionati e certificati.


Nel corso degli anni, il Grissinificio Linea Derby amplia e diversifica la sua gamma di prodotti per soddisfare ogni gusto ed esigenza. Nascono così i grissini stirati torinesi e i mini snack (grissinotti e schiacciatine), declinati in ricette nuove ed autentiche: integrale, sesamo, rosmarino, mais, gusto pizza e molte altre.
Non solo ricette: anche i packaging diventano più moderni, per soddisfare tutte le possibili modalità di consumo: porzionati salva-freschezza, bustine monodose “ristorante”, astucci, multipack.
La mission del Grissinificio Linea Derby è quella di mantenere viva la tradizione del grissino piemontese su ogni tavola, continuando a promuovere la cultura di questo prodotto sul territorio nazionale e in tutto il mondo. La vision del Grissinificio Linea Derby è quella di diventare leader nel mercato dei grissini, ricercando il giusto compromesso tra innovazione, ricerca e tradizione.
La storia del rubatà
L’icona della tradizione piemontese, oggi.
La storia dei grissini affonda le radici nel XVII secolo, quando il grissino Rubatà fu creato per risolvere i problemi digestivi del Duca di Savoia Vittorio Amedeo II. Questo delicato bastoncino di pane è diventato un simbolo di eccellenza e nobiltà, apprezzato nelle corti europee.
Il nome “grissino” deriva dalla parola piemontese “ghërsa”, che indica il classico pane della tradizione di forma allungata. Antonio Brunero, fornaio della corte, ideò questo tipo di pane su indicazione del medico reale per far mangiare il piccolo Vittorio Amedeo II, che non digeriva la mollica del pane normale. Il successo dei grissini fu immediato grazie alla loro alta digeribilità e alla facilità di conservazione. I grissini divennero diffusissimi in Piemonte e nel resto d’Italia, consumati ad ogni ora del giorno.
Tra i vari estimatori dei grissini ci furono personaggi importanti come Re Carlo Felice e Napoleone Bonaparte, che li chiamava “les petits bâtons de Turin” e organizzò un servizio di corriera fra Torino e Parigi per il loro trasporto.
Il metodo di lavorazione dei grissini era complesso e richiedeva quattro persone: lo Stiror (colui che stira), il Tajor (colui che taglia), il Coureur (colui che introduce nel forno) e il Gavor (colui che toglie). Questa organizzazione permetteva di produrre grissini con successo e di portarli dal forno alle tavole, per accompagnare i nostri momenti conviviali.
Oggi, il nostro grissinificio porta avanti la diffusione e il successo dei grissini miscelando passione e innovazione, nel rispetto della tradizione.